martedì 5 giugno 2012
Dress Code
Negli ultimi mesi mi son trovata così, per purissimo caso, dal nulla e per nessuna apparente ragione, ad ingozzarmi di fashion-blogS. Sarà l'ansia per il tempo che passa o la gioia del togliere gli strati invernali, resta il fatto che mi guardo intorno, radar malefico e pronto allo stroncaggio gratuito.
Una volta, per passare il tempo, sezionavo occhi e pensieri,
Oggi, appesantita dalla giornata in arrivo, preferisco alleggerirmi sezionando corpi ed indumenti.
Ora.
In treno. Di fronte a me e al mio pietoso tentativo di leggere radioterapia-fallito miseramente visto che sto scrivendo-sono sedute due persone.
Alla mia sinistra un giovane virgulto di sesso femminile, sbocciato da poco all'università e super concentrato.
Sulle spalle spolverino-sì, proprio così, spolverino, come diceva la mamma nel '92-color asfalto sbiadito mezzastagioneaspettachemicopro, anche se fa un caldo boia; maglia della tuta dimensione danza-like, se la mettono su canale 5 allora dev'essere bella; jeans sformati ma rigorosamente stirati tinta ardesia-polmone da fumatore; calzino corto bianco, bordato rosa pastello proprio come in 4a elementare e scarpe da tennis stile Superga bianche.
Ora.
Anche se decidessimo di ignorare la predominanza in questo perplimente outfit del bianco virginale, di cui non vedo l'utilità dopo la prima comunione (chi lo mette più il giorno delle nozze?!?), comunque ci verrebbero un paio di domande.
Capelli a spaghetto castano insicuro e mento a punta.
Divora un saggio di filosofia.
Alla mia destra maschio sale e pepe ancora non da cestinare, polo rossa da Coloreria Italiana, jeans blu scuro anni '90 vita alta lunghezza ante-malleolo, scarpa da ginnastica bianca da giovane metallaro pentito. Calvino e La Repubblica gli tengono compagnia.
Legge non so cosa, ma sottolinea. Quindi sarà importante.
Ora.
Ci lamentiamo dei luoghi comuni.
E non è vero che le bionde sono stupide.
E non è vero che le fighette non capiscono un obelisco.
E non è vero che gli intellettuali sono tutti straccioni.
E' vero sì, porca fagiana!
Ma chi l'ha detto che per sembrare intelligente mi devo trascurare?
Devo fingere per forza di aver grandi misteri da risolvere e di non avere il tempo di guardarmi?
E chi l'ha detto che la libertà è solo la libertà di mettermi la prima cosa che trovo sulla sedia? (e sottolineo sedia, dove, chi predica bene e razzola male come me, tiene mezzo armadio)
No. La libertà è altro.
La libertà è non sentirsi meno intelligenti dopo un pomeriggio di shopping.
Essere liberi è non vergognarsi di comprare un paio di pantaloni solo perchè visti di sfuggita, così, per purissimo caso, dal nulla e per nessuna apparente ragione, sul catalogo di HM abbandonato in stazione.
Vestirsi male non è essere sobri.
Vestirsi male è vestirsi male.
martedì 15 maggio 2012
Prova Costume
Ho deciso di non parlare più in codice.
O almeno cercherò di farlo ad intervalli regolari.
Magari quando m'incazzo. Cosa che si verifica banalmente e schifosamente con una periodicità dalla puntualità scoraggiante. Quindi ce ne accorgeremo.
E' arrivato. E' arrivata.
Il caldo. La bella stagione.
No, non me la tirerò. Non professerò la mia superiorità verso le Paris Hilton de' provincia, non schiferò la Canalis della porta accanto.
Lo ammetto.
Mi vedo a fare il trenino traballante con la pelle color gianduiotto-cosa altamente improbabile visto l'irrisorio quantitativo di melanina fornitomi da Madre Natura-una corona di crisantemi del Mar Caspio al collo, sandali alla schiava di Marc Jacobs, al ritmo di una rumba frizzante e niente affatto ripetitiva, sulla morbida spiaggia di Abu Dhabi.
E' fatta. Sono un'italiana media.
E, se ascoltassi certa musica, mi verrebbero in mente "Una vita da mediano" di Ligabue e "Domani smetto" degli Articolo 31.
Cosa che non è assolutamente successa.
Comunque.
E' iniziato. E' iniziata.
Il sudore. La puzza.
Potrei attribuire le mie visioni da donna di periferia allo stordimento acuto che questa new start mi ha causato.
Ma non lo farò.
Comunque.
Incrementa esponenzialmente ogni giorno il numero di adolescenti intorno al quintale che tenta il travestimento anni '40-'50: eye-liner alla Marilyn-parte da Monroe ma con il sudore arriva a Manson-grande fiore finto sopra l'orecchio ed abitino stile prom-night "Saved by the Bell".
Ora. Mi girano. E tanto.
E va bene che le più grandi cantanti soul erano in carne. E va bene che Beyoncè ha un bel lato B e Kate Winslet è formosa.
E va bene che Adele ha venduto un sacco di dischi.
Ma avete rotto l'obelisco.
Il grasso fa male.
Otturati pure le arterie, tanto poi ti fanno ingoiare l'idraulico liquido sotto i ferri a 50 anni e se ti va male muori soltanto. Che vuoi che sia.
Basta.
Il grasso gioca con gli ormoni, rimbambisce il cuore, ti strizza per bene i reni e, nel caso non fosse sufficiente a rovinarti, ti rende spaventato e diffidente.
Ti impedisce di fare 4 rampe di scale con tuo figlio in braccio e la spesa in bilico sulle dita restanti.
Amarsi significa fare il possibile per stare bene. E in salute.
Non significa accettare la prima malattia prevenibile al mondo.
Grasso non è bello.
Grasso fa male.
Punto.
Buona prova costume.
martedì 24 aprile 2012
You have to learn to crawl before you learn to walk
Il pesce di bue
e le modelle di ostriche
sopravvivono alle luce del giorno.
Meglio la coperta della mente
e lo spiraglio al centro,
dall'alto
per respirare.
Senza sapere.
Senza cambiare il mondo.
"When I lost my grip
And I hit the floor
I thought I could leave
But I couldn't get out the door"
Amazing-Aerosmith
lunedì 30 gennaio 2012
Right to run away
Mangiano i cani
e rubano
sulla tavola
fresca di sapone
e braccia.
Rachide scompare
atlante e coccige cuciti,
paura
non più
le ossa
sei molle.
"Grazie allo yoga non possiamo sfuggire al dolore,
ma possiamo proteggerci dalla disperazione."
-Francoise Ancel-
sabato 21 gennaio 2012
Vuoi il mio posto? Prendi il mio handicap.
Una ragazza sul regionale Venezia-Milano, un cerchio in ansia da prestazione
attorno.
Non ho quello sguardo, non ho quello spavento mal celato.
Manca la diffidenza nei miei occhi, manca il sollievo per non aver subito la stessa sorte.
Non c'è traccia nè di incontenibile disgusto nè di pietà gratuita.
La mia fronte non si piega, non mia la speranza di evitare gli stessi ostacoli.
Qualche domanda, forse.
Due estati per tenerli per mano, dentro di me pochi istanti
e non se ne vanno.
sabato 10 dicembre 2011
Tè nero
Instancabile massaia
impasta
autocommiserazione calda
nella testa.
Fessure come occhi
sono salvadanai,
pietosi raccolgono monete opache
del sudore
di mani strette troppe volte.
Mute
le dita parlano
solo se aperte
e pulite.
Dall'interno
freddi i tubi
che proteggono,
e spaccati.
Sollevati
i piedi
e caldi.
Fermi i rubinetti
aspettano.
"Prima di parlare
domandati se ciò che dirai
corrisponde a verità,
se non provoca male a qualcuno,
se è utile, ed infine
se vale la pena turbare il silenzio
per ciò che vuoi dire."
Sri Sri Sri Satchidananda Yogi
martedì 6 dicembre 2011
Una persona buona
Due domeniche fa ho ascoltato una persona buona. Ha parlato di come abbia deciso di non vaccinare i propri figli e di come stia cercando in tutti i modi di aiutarli a costruire un potente Sistema Immunitario senza l'ausilio dei farmaci.
Si tratta di una persona intelligente,sana e umile.
Qualcosa però non è arrivato fino in fondo.
Può essere che vaccino e farmaci abbiano preso piede perchè, a livello globale, è troppo difficile adottare un metodo efficace e veloce per diffondere prevenzione e informazioni?
Forse è vero che la coscienza collettiva andrebbe risvegliata e che molti veleni chimici potrebbero essere evitati (vaccino anti-influenzale, uso sconsiderato dei farmaci da banco e altri 5550) ed è altrettanto vero che si tende a voler risolvere tutto e subito, ma non è il naturale sviluppo della coscienza collettiva? Non è intrinseco nell'uomo richiedere a sè stesso e agli strumenti che ha ideato sempre maggior efficienza?! Non corriamo il rischio, noi, che guardiamo al passato come alla nostra costante e personale Età dell'Oro, di andare contro quello che è realmente il progredire degli eventi, spontaneo e logico?
Poichè, d'altronde, definire la natura dell'uomo sarebbe scorretto, ciò che possiamo affermare è che essa sia rappresentata da quello che, nello scorrere del tempo, all'uomo succede.
Ecco che della natura dell'uomo fanno indistintamente parte la corsa ad ostacoli,le carceri in Libia, Mc Donald's, la vodka, le piastre per capelli, i canti indiani. Tutti dentro lo stesso panciuto, arricciato, arrugginito, bollente calderone. Nascondere l'esistenza di uno solo dei componenti sarebbe negare la soluzione finale formatasi dalla loro unione. Posso chiamare in causa il mio giudizio personale e ritenere sgradevole un ingrediente più di un altro. Ma non detestiamo voler ammettere di esprimere dei puri giudizi? Non è un vizietto a cui siamo affezionati, ma che fingiamo di non avere?
Scegliamo di negare qualcosa dell'uomo utilizzando lo strumento dal quale, come uomini, vorremmo distaccarci.
Funziona la doppia negazione?
Accettarci e basta. Puzzolenti, chiassosi, irregolari e finiti.
Lo Yoga non ti fa amare qualcosa di nuovo.
Ti fa capire cos'è realmente importante per te e ti insegna ad accettarlo.
lunedì 21 novembre 2011
Respiro con te
Amore andiamo lo stesso
avanti
anche indietro se è troppo,
insieme
strette le dita
e avide,
luminose per tenermi con te.
Logica rampa ruvida
sulla pelle che sa,
ematiche noci in fila solo
per rabbia
cola pericoloso e
salato.
Amore andiamo lo stesso
avanti.
giovedì 17 novembre 2011
Swing-pool
Tre puntini
idrico cloro
in sospensione,
pelo infedele gratta
spartane terrazze sudiste.
Lucanoveroamaro non a te
il flusso rapido
delle mie cosce.
Rosso
con te.
lunedì 14 novembre 2011
Into Paradiso
Io sono uno scienziato.
Io studio la migrazione delle cellule.
Le cellule comunicano tra di loro, parlano, e si dicono cose importanti;
dicono, per esempio, cose come:
"Io esisto",
"Io sono qui",
"Occupo questo spazio".
Però ogni tanto certe cellule non ascoltano più, impazziscono,
e io cerco di capire come fare a comunicare con loro, con queste cellule impazzite
e dirgli di fare apoptosi, cioè di autodistruggersi, per far campare tutte le altre,
perchè altrimenti queste cellule impazzite si moltiplicano, si diffondono,
distruggono tutto quello che c'è intorno.
Diventano un cancro...come questo stronzo qui.
P.Randi-Into Paradiso
sabato 12 novembre 2011
Kiss & Tell
27 anni-Sai, non è possibile vivere con una donna che baci, quando sei a casa, almeno una volta ogni 10 minuti e non lavarsi i denti.
31 anni-Hai ragione. Devo baciarti di meno.
*
mi sento come una scatole di sardine, disse lei.
mi sento come un cerotto, dissi io.
mi sento come un panino al tonno, disse lei.
mi sento come un pomodoro a fette, dissi io.
mi sento come se stesse per piovere, disse lei.
mi sento come se l'orologio s'è fermato, dissi io.
mi sento come se la porta fosse aperta, disse lei.
mi sento come se stesse per entrare un elefante, dissi io.
mi sento che dovremmo pagare l'affitto, disse lei.
mi sento che dovremmo trovare lavoro, dissi io.
mi sento che dovresti trovare lavoro, dissi io.
non me la sento di lavorare, dissi.
mi sento che di me non te ne importa, disse lei.
mi sento che dovremmo fare l'amore, dissi io.
mi sento che l'amore l'abbiamo fatto fin troppo, disse lei.
mi sento che dovremmo farlo più spesso, dissi io.
mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
mi sento che dovresti trovare lavoro, dissi io.
mi sento una gran voglia di bere, disse lei.
mi sento come una bottiglia di whisky, dissi io.
mi sento che finiremo come due ubriaconi, disse lei.
mi sento che hai ragione, dissi io.
mi sento di mollare tutto, disse lei.
mi sento che ho bisogno d'un bagno, dissi io.
anch'io mi sento che hai bisogno d'un bagno, disse lei.
mi sento che dovresti lavarmi la schiena, dissi io.
mi sento che tu non mi ami, disse lei.
mi sento che ti amo, dissi io.
mi sento quel coso dentro adesso, disse lei.
anch'io sento che adesso quel coso è dentro di te, dissi io.
mi sento che adesso ti amo, disse lei.
mi sento che ti amo più di te, dissi io.
mi sento benone, disse lei, ho voglia di urlare.
mi sento che non la smetterei più, dissi io.
mi sento che ne saresti capace, disse lei.
mi sento, dissi io.
mi sento, disse lei.
*
C.Bukowski-Uomo e donna a letto alle 10 pomeridiane
lunedì 7 novembre 2011
Amore mio infinito
L'amore è quando vedi una bambina e ti viene voglia di fare la marionetta per farla ridere,oppure se sei in chiesa e lei si gira e ti batte il cuore come se hai corso un'ora e mezza e il prete può anche mettersi a dire bestemmie sull'altare che non te ne accorgi, tanto guardi soltanto se la bambina si gira mentre l'amore dei grandi è più serio, spaccano i piatti fanno un bambino.
L'amore è quando alla festa dell'Unità seduta davanti a te c'è una bambina che mangia le patatine e tu sei lì con tuo zio sei muto a guardare la bambina che mangia le patatine con le mani e non ti guarda e ti viene voglia di prenderle la mano e stare seduto in fondo a dove ci sono tutte le sedie insieme.
L'amore è quando tuo zio fa il meccanico e la sera finisce di lavorare e torna di sopra da tua zia che smette di tagliare la testa all'anguilla impanata e va incontro allo zio per dargli un bacio e lo abbraccia e lo bacia e poi ridono perchè abbracciando la zia ha sporcato lo zio di anguilla ma non fa niente perchè lo zio puzza già di parafango e così contemporaneamente puzza di parafango e anguilla.
L'amore è quando tuo papà in macchina inizia a cantare la canzone dei mobili Busnelli e tua madre davanti con la sigaretta canta anche lei e fino a che arrivano al distributore della benzina continuano a cantare e a ridere e non sembrano più genitori sembrano bambini che alla ricreazione non hanno voglia di tornare in classe ma di giocare a nascondino a rialzo anche se sono genitori a causa dell'amore hanno davvero voglia di fare così.
A.Nove-Amore mio infinito
sabato 5 novembre 2011
Di come non sono socievole
Mi riprendo dal freddo polare
e ingurgito tiroxina,
il caffè si scalda
e do da mangiare ai gatti,
sfido il deficit di lattasi
e controllo facebook,
studio
e penso a cosa cucinare per pranzo,
la verdura cuoce
e faccio ginnastica,
faccio ginnastica
e guardo SATC,
mangio
e fisso il PC,
parlo al telefono
e faccio la lavatrice,
studio
e accarezzo i gatti,
faccio la doccia
e ripeto quello che ho studiato.
E non sono in grado di spogliarmi e parlare nello stesso momento?
No.
lunedì 11 luglio 2011
Giallo
Denti rotti dentro la corona.
Vecchio zaino rosa trapuntato,
chanel da gita sulle montagne.
Le ginocchia si sporcano a vivere,
le teste si abbassano e si scontrano.
Sul corrimano ci si aggrappa.
Chi lo sorregge.
Analfabeti quotidiani
Nodi al fazzoletto nell'agenda.
"Ho pensato al mio cattivo gusto, di parlare della morte a uno giallo seduto su un marciapiede che spera che un ragazzo muoia presto per non morire lui. Mi ha guardato che aveva capito, l'imbarazzo. Mi ha detto Sai che non ti devi preoccupare, è solo la congiuntura sfavorevole, le cose hanno una data di scadenza, anche il mio fegato. Che voleva dire anch'io, se il ragazzo dell'incidente non muore, Speriamo.
Da quando ero stato a cena da loro, Martina mi chiamava Ramarro. Diceva che era contenta, venire in vacanza con un ramarro, che Federico non sa neanche cosa significa. L'ex direttore vendite le aveva detto che doveva andare dal mago dei colori, per tornare rosa come tutti, che di essere giallo si era stancato abbastanza. Che sembrava un limone e se non si prendeva la posizione giusta prima o poi lo rimettevano sull'albero. Martina diceva che anche se lo rimettevano sull'albero lei lo andava a trovare con Federico e col gatto Matto, che poi saliva sui rami e gli dava il bacio della buonanotte...
Poi finalmente è morto, il ragazzo, col cellulare dell'ex direttore vendite che suonava e lui che tremava dicendo l'ospedale, mi passava il telefono. Pronto. Mi dispiace molto, per il giovane, dicevo, Arriviamo subito. Si guardava i piedi dentro le pantofole. Le scarpe? Le scarpe te le porto io.
Quel viaggio con i clacson sparati e il fazzoletto bianco fuori dal finestrino, era il funerale del ragazzo sbrigato in fretta e furia. Non parlavamo, seduti di fianco. Lui che si contava la storia delle congiunture, io che volevo pensare a quella dei limoni. Che se decideva di restare limone, sull'albero mi sarei arrampicato anch'io per salutarlo."
A.Bajani-Cordiali saluti
domenica 12 giugno 2011
Mandare a memoria
Conosco a memoria e uso come ninne-nanne le seguenti canzoni:
-Il mondo è mio, Aladdin
-Parte del tuo mondo, La Sirenetta
-Montagne verdi, Marcella Bella
-Yesterday, The Beatles
-Hey Jude, The Beatles
-Non ho l'età, Gigliola Cinquetti
-Maledetta primavera, Loretta Goggi
giovedì 28 aprile 2011
La Regina e il Papi
7 anni-Maestra, io da grande voglio fare la Regina.
27 anni-Va bene, tesoro.
8 anni-Ma come?!? Non hai capito niente! Solo a Londra c'è Regina.
7 anni-...
8 anni-Puoi chiedere a Berlusconi se vuoi. Magari Berlusconi lascia sua moglie e prende te.
27 anni-No! Sai, Berlusconi è molto vecchio.
8 anni-Maestra, ma Berlusconi quando muore?
27 anni-...
giovedì 21 aprile 2011
The sooner The better
8 anni-No, non hai capito niente! Il capo non è sindaco o preside. Capo di tutti le città è Berlusconi.
7 anni-Maestra, chi è Berlusconi?
27 anni-Un uomo molto molto cattivo.
"...mi sta parlando delle elezioni. O meglio, delle prime elezioni della sua vita, visto che è da poco diventato maggiorenne. Per la prima volta, immagino, sarà entrato in un seggio elettorale, avrà esibito il suo documento, avrà preso in mano una scheda elettorale chiedendosi se poi sarà davvero in grado di ripiegarla, avrà tracciato una croce con la matita elettorale sulla scheda, poi l'avrà ripiegata con cura, l'avrà infilata dentro lo scatolone, si sarà ripreso il documento e poi sarà andato via con la sensazione di aver vissuto un'altra "prima volta". Mi chiedo, guardandolo, se ci sarà andato con gli amici oppure con la famiglia. Così glielo chiedo che effetto gli ha fatto, votare per la prima volta nella vita. Lui mi guarda alzando le sopracciglia, poi guardando da un'altra parte mi dice -Non ho votato-. Poi aggiunge -Tanto sono tutti dei ladri-.
Lo guardo chiedendogli se mi sta prendendo in giro. Alessandro non dice mai nulla seriamente, ed è sempre e soltanto dall'intensità degli occhi che si capisce il senso di una frase. Ma non mi sta prendendo in giro. Stupito, mi chiede persino -Perchè?- Poi mi chiede -Tu hai votato?-, io gli rispondo di sì. Mi dice -Bravo-. Quindi chiosa ribadendo -Io no-. Quando me l'ha detto di nuovo, mi è venuto da abbassare lo sguardo. Mi è venuto da pensare che un diciottenne che alla sua prima elezione rinuncia a votare, gli abbiamo rovinato la festa di compleanno."
A.Bajani-Domani niente scuola
domenica 3 aprile 2011
D
Come scarichi newyorkesi abituati alle unghie,
cambia la sua faccia.
Lei viene con me
la merda sui muri arriva a metà braccio.
Gratta.
Con il bastone.
La felicità non tocca
resa sulla coperta.
Solo ali.
Ma tu mi chiami casa
e sono dove voglio.
venerdì 28 gennaio 2011
Amy Hempel
Giudicare assolutamente i libri dalla copertina.
Esiste sempre qualcuno che sa fare il proprio lavoro.
mercoledì 26 gennaio 2011
mf'er
Abbagliante fattucchiera rumoreggia sopra i pensieri delle clienti e agghinda e acconcia.
Chiede l'età conta i capelli usa i numeri come righelli taglia al micron.
Non sbaglia mai.
Desdemona non ha capelli.
Desdemona è una stanza blu. Dentro e fuori.
Desdemona è nell'angolo, sulla poltrona.
Desdemona ruba angoli dalle stanze che vede. Vuole essere sicura di averne sempre uno a sua disposizione.
Mi piacciono le uova che possono essere aperte senza essere rotte.
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