venerdì 13 agosto 2010

Around my neck



Il collo gira a destra e a sinistra come la disneyana regina di cuori sul set di Labyrinth occhi come zeppi garages sul mondo con la catena flessibile abbassata il dito che cerca l'altro nella ferita brucia.

I bambini imparano a chiamare le cose col nome giusto e il soffito raffaelita non svela e si apre come un piumino grigio antipolvere infilato tra le gambe le braccia diventano attrezzi fuori moda per cambiare le ruote alla ritmo blu ti alzo e sono dentro non mi servono inviti.

Chi non ha bisogno di scarpe conosce a memoria gli antigeni della strada ha paura ma possiede le istruzioni per ballare il limbo sotto il traguardo degli altri.
Quello della paura.
E' un limbo fantasma su una nave vestita a festa per traghettarti al posto di Caronte.

Abbiamo tutti il diritto di invecchiare. E di portare camicie a fiori. Con i capelli lunghi.


Desdemona costruisce casette con le dita per Dalia, alcune rotonde altre triangolari. Lo fa col braccio sinistro, col destro sarebbe troppo facile.
Dalia piccola dama color vaniglia dorme tra le pieghe della gonna di Desdemona.

Desdemona ha una casa in mezzo al bosco che non scappa mai: non sa se tornarci, rimanerci o dimenticarla.
Dorian la prende per mano solo nei sogni del mattino, prima non si fa vedere: è in avanscoperta.




Nessun commento:

Posta un commento