lunedì 11 luglio 2011

Giallo


Denti rotti dentro la corona.

Vecchio zaino rosa trapuntato,
chanel da gita sulle montagne.

Le ginocchia si sporcano a vivere,
le teste si abbassano e si scontrano.
Sul corrimano ci si aggrappa.

Chi lo sorregge.
Analfabeti quotidiani
Nodi al fazzoletto nell'agenda.





"Ho pensato al mio cattivo gusto, di parlare della morte a uno giallo seduto su un marciapiede che spera che un ragazzo muoia presto per non morire lui. Mi ha guardato che aveva capito, l'imbarazzo. Mi ha detto Sai che non ti devi preoccupare, è solo la congiuntura sfavorevole, le cose hanno una data di scadenza, anche il mio fegato. Che voleva dire anch'io, se il ragazzo dell'incidente non muore, Speriamo.


Da quando ero stato a cena da loro, Martina mi chiamava Ramarro. Diceva che era contenta, venire in vacanza con un ramarro, che Federico non sa neanche cosa significa. L'ex direttore vendite le aveva detto che doveva andare dal mago dei colori, per tornare rosa come tutti, che di essere giallo si era stancato abbastanza. Che sembrava un limone e se non si prendeva la posizione giusta prima o poi lo rimettevano sull'albero. Martina diceva che anche se lo rimettevano sull'albero lei lo andava a trovare con Federico e col gatto Matto, che poi saliva sui rami e gli dava il bacio della buonanotte...

Poi finalmente è morto, il ragazzo, col cellulare dell'ex direttore vendite che suonava e lui che tremava dicendo l'ospedale, mi passava il telefono. Pronto. Mi dispiace molto, per il giovane, dicevo, Arriviamo subito. Si guardava i piedi dentro le pantofole. Le scarpe? Le scarpe te le porto io.

Quel viaggio con i clacson sparati e il fazzoletto bianco fuori dal finestrino, era il funerale del ragazzo sbrigato in fretta e furia. Non parlavamo, seduti di fianco. Lui che si contava la storia delle congiunture, io che volevo pensare a quella dei limoni. Che se decideva di restare limone, sull'albero mi sarei arrampicato anch'io per salutarlo."
A.Bajani-Cordiali saluti



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