martedì 20 aprile 2010

Pensare fa male


Finire un libro richiede raccoglimento, rispetto e riflessione.
Non sono odiose le persone che si alzano dalle poltrone del cinema subito dopo la fine del film?
Ci vuole calma, fugace contemplazione di ciò che si è appena compiuto.
Cosi è quando sfogli l'ultima pagina di un libro: un'occhiatina al retro copertina, una carezza al nome dell'autore, un amaro saluto a tutto il palcoscenico.
Certo, quando il libro ti è piaciuto è più facile.
A me, di solito, scappa un grazie.

Nelle ultime settimane mi sono posta una serie di spinosi interrogativi:

-che cosa significa quando una vecchietta ha meno paura di te ad attraversare la strada e lo fa anche più velocemente?
-che professione è il "consulente filosofico per i disturbi del comportamento alimentare"?
-puzza di più l'acqua di Venezia o McDonald's?

Ho concluso che:

-sto precipitando verso i 30
-c'è speranza per i laureati in filosofia
-decisamente McDonald's a Venezia riassume i pregi di entrambi



Desdemona ha appoggiato Dalia sul tavolino di vetro, nell'angolo. Ha le braccia teneramente asimmetriche. Piccola macchia di Rorschach dama di compagnia e d'arredamento.
Desdemona è stata messa alla prova e non sa resistere.
Un antico principe indiano vorrebbe sposare Dalia, ma Desdemona non sa se è pronta all'abbandono. Imbratta carta da regalo con faccine sorridenti.

Dalia è stata morbida cera sulla riva del fiume, modellata dal vento.
Desdemona dice sempre: " Il vento è il Robin Hood atmosferico, chi meno ha più riceve.".




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