Fino a pochi giorni fa volevo tatuarmi un gatto, sesso femminile sottinteso e beninteso scontato e ribadito. Stasera ne ho visto uno di terribilmente incazzato sulla scapola alata di fronte a me, con il pelo tutto ritto e le unghie sguainate a fendere l'acqua della piscina. Stavo sudando e avevo mal di pancia.
Non sono più tanto sicura.
Ieri sera ho infangato la memoria di un tenero agnellino e l'ho apprezzato vestito di spezie. Il mattino non aveva poi di certo l'oro in bocca. Forse era più cumino. O zenzero.
Ieri sera mi sono sballata con un intruglio di camomilla, tiglio, biancospino e altre due-tre cagate. Davvero, avrei avuto bisogno di una daliniana e bionda stampella per tenere le palpebre sollevate.
Ecco, tatuarsi delle stampelle potrebbe essere più utile.
Il mio gatto è il neonato perfetto. E si pulisce il culo da solo.
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