mercoledì 10 febbraio 2010

Parsifal


Un po' di tempo fa una ragazza dai capelli lunghi ha letto le carte a Desdemona.

Desdemona si spaventa facilmente, Dorian cerca di leggere i tarocchi tutti i giorni, ma non sempre ci riesce.

Desdemona disegna il suo corpo la domenica mattina e rimane in apnea tutta la giornata.

-Quando mi sveglierò?

-Non sei mai nata.

La penna di Desdemona è languido fosforo iridescente con inchiostro che non dimentica i passi che fino ad ora ha ricamato sulla carta. Desdemona non ama le ore vuote, il sabato cuce. Collage dalla copertina rigida che ospita bellicosi incontri tra stilografiche e tasti, pennini e penne a sfera. Denso muco come inchiostro per lamentele da bambino.

Le mani ruvide sulle spalle e lo sguardo sul giardino:

-Ho sognato così a lungo un posticino comodo davanti alla finestra.

-Taci.

-Ciao Dorian.

-Sono qui solo per farti tacere. Quando mi ascolterai ti lascerò in pace. Immediatamente.

-Festa anni '40 in equilibrio sul ponte di Brooklyn tiene Paris Hilton lontana dal Guggenheim Museum.

-Sonora scrollata di zucchero a velo dalle spalle di Abraham Lincoln sul talamo della gloria di Odisseo.

-Argonauta! Vattene!

-Salamandra in festa sguazzante in cognac scadente.


Desdemona vorrebbe un enorme cucchiaio che le scavasse il petto per afflosciarsi nello specchio come un tritone catturato sognando un futuro da ape operaia.



“La forza di Parsifal è d'essere così nuovo al mondo e così occupato dal fatto d'essere al mondo che non gli viene mai in mente di far domande su ciò che vede. Eppure basterebbe una sua domanda, una prima domanda che scateni la domanda di tutto ciò che al mondo non ha mai domandato nulla, ed ecco il deposito dei secoli aggrumato in fondo ai vasi degli scavi si scioglie, le ere schiacciate tra gli strati tellurici riprendono a scorrere, il futuro recupera il passato, il polline delle stagioni d'abbondanza sepolto da millenni nelle torbiere riprende a volare, s'alza sulla polvere degli anni di siccità...”

I.Calvino-Il castello dei destini incrociati



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