mercoledì 17 marzo 2010

Luna


Farfalla come pretzeln. Pretzeln a forma di farfalla.
Due porte si aprono contemporaneamente, la luce esce e due vecchi entrano. Simmetria perfetta di una vita delicatamente parallela all'altra, come un ciuffo di lentiggini che non puoi toccare su di un giovane viso, la bianca speranza che la nave ti aspetti e non ti lasci solo, sul molo, ad attendere.
Notre-Dame non è poi così buia.

Incorniciata di verde. La luna dico. Acqua sotto e verde sopra. Per caso ti coglie la neve dorata del sonno e a nulla serve l'acidità bluastra della notte rivoltante. Tutto sembra, niente si svela. Non puoi guidarla perchè la sua mano e la tua sono diventate due forti dita nodose e fragili come l'odore familiare di una stanza nascosta.
Vorrei solo fosse un'aquila sulla mia fossa personale.
La tua luce su di me non c'è. Cura e narcotica premura, non ti ho forse richiesto per il mio solare matrimonio?
La luna già pronta sulle mie labbra ha dichiarato di averti perdonato, ma io non sono con te, né con lei.
La resa tranquilla giova ai cuori deboli. La notte arrabbiata è ospite scomoda degli abitanti stanchi di combattere.
Inseguila.
No.
Inseguila, forse la puoi salvare.
No, fa paura.
Fa sempre paura.
Vorrei fosse così.
Sembra. Non è.




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