martedì 30 marzo 2010

Vanità di vanità


Desdemona è stata notturna figlia illegittima di preadolescenti sardi in partenza su economico aereo onirico.
Io Non Volo.
Per Ora.

Desdemona è azoto sotto la gonna, bambinaia magica che si muove verso l'alto.
Ha un'enorme gomma da cancellare giusto sopra il chiasma ottico, le serve per il nuovo libro in arrivo, per sfrattare chi ha dormito su quel letto e mangiato sul quel tavolo. A volte funziona. A volte no.

Desdemona gioca con sfere trasparenti sulla spiaggia. Neve di cartone su Parigi, neve di zucchero su Londra. Senza muoversi di un passo.

Desdemona è vanità su scarpette color fiocco di raso, murshmallow dell'antica via Emilia.


"Rimandammo la nostra cavalcata al pomeriggio, un dorato pomeriggio d'agosto:ogni soffio di brezza dalla collina così pieno di vita che sembrava poter restituire le forze a chiunque lo respirasse, quando pure fosse stato morente.
Il viso di Catherine era come il panorama-ombre e luci che lo percorrevano in rapida successione; ma le ombre restavano più a lungo e le luci erano sempre più fugaci, e il suo povero piccolo cuore si rimproverava anche quei brevi momenti di oblio delle proprie sofferenze."
E.Bronte-Cime tempestose



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