martedì 30 novembre 2010
Blowin' in the wind
Desdemona è occhi aperti su paesaggio quotidiano, vetro spaccato sull'immagine, un lato opaco, l'altro nitido. Giallo e assonnato.
Desdemona è cammino tracciato e cancellato. Nel Paese delle Meraviglie.
Non ha scelta e smetterà di correre.
L'albero è stilizzato ricordo di formica, quella volta, tutti insieme.
Oggi tu non hai sofferto e hai lasciato solo un pò di tempo in più. A noi.
"Li udivo arrivare. Stavo distesa sul letto e ascoltavo il suono dei loro passi nei corridoi. E lo capivo sempre se erano soltanto di passaggio o se stavano venendo nella mia stanza. Imparai a riconoscerli dal suono dei loro passi. Non sapevo mai come si chiamassero veramente, ma davo loro dei nomi. Stivaloni. Passo sicuro. Zotico. Ma lo facevo di giorno. Di notte, mi limitavo a stare distesa sul letto e ad ascoltare i loro passi sul pavimento di legno quando venivano da me."
T.L.Hayden-La foresta dei girasoli
venerdì 5 novembre 2010
To deserve
Ariel arrabbiata rivendica possesso,anche
solo di una mano
sul collo.
Ariel prova.
Ariel è pittore francese su rogo da biblioteca, inquisizione
terapeutica
il dito
dentro.
Ancora non sale. Non sa.
mercoledì 3 novembre 2010
S
Il piccolo Orfeo ha unghie lunghe e vermi della nonna, nella terra.
Il piccolo Orfeo ha una voce alta e rossa, canta per la nonna.
Orfeo sbadiglia su ricordi sfocati.
E' inusuale conato, muffa su liscia scogliera inglese.
Frantumare.
Sbriciolare.
Sminuzzare.
Sgretolare.
Schiacciare.
giovedì 28 ottobre 2010
giovedì 7 ottobre 2010
Te echo de menos
La parola novità sulla bibbia dello shopping e caffè su tovaglia a quadretti comunisti con Raf che esce dalle casse urlando disperato "Cosa resterà di questi anni '80".
Pittoresco ed attempato hippy lunghi capelli bianchi barba treccina retro-auricolare di dubbia origine cappello leopardato foulard fucsia giacca rossa pantaloni grigi crocs.
Posto sull'eurostar occupato da qualcun altro.
Ragazze in sandali al 6 di ottobre.
Dodicenni che chiamano una mia coetanea signora e comprano tacco12leopardatasexandthecitymefaunbaffo.
Cameriere con seri problemi ormonali immerse in improbabili soliloqui.
Bologna.
E io sono un anfibio.
martedì 5 ottobre 2010
Medioevo: alti e bassi
Desdemona è broncio calorico su pasto medievale, i gomiti come sfiniti viandanti alla locanda sulla via di casa, le dita creative matrigne cartacee.
Desdemona intreccia cellulosa trattata e colorata: apre e chiude, apre e chiude. Bianco perlaceo e verde acquamarina tra le mani corrono e si fermano, corrono e si fermano.
Gli altri commensali non la guardano, troppo intenti a compiacersi della buona riuscita della caccia e a ricordare le eroiche imprese passate.
Pellicce, ossa, carne. Pellicce, ossa, carne.
martedì 21 settembre 2010
Stop
Ho amato l'inverno degli uomini e ucciso il loro pupazzo di neve.
Adesso basta.
Aspetto l'estate.
lunedì 6 settembre 2010
Ragioni per vivere
L'occhio socchiuso la guarda. Dalia dorme come i bambini con i pugni stretti, le dita a respirare per lei.
Fernet scaduto sull'ombra tratteggiata dall'ambra dipinta sul suo collo. La mantide croccante coscienza e spirito dell'afa della mia retrocessione. Solo con la punta del naso sono lassù sopra i cessi reali a dispensare diapositive che gracchiano sul muro della cucina. La testa come un barattolo di biscotti ammuffiti. Mangia bella bambina che prima o poi si svuota e puoi comprare i biscotti nuovi e metterli dentro.
La penna sparata davanti a sé come una spada all'arrivo dell'ultimo bugiardo.
Le persone sono plastilina, morbida gomma volgare e colorata. Biscotti nella testa le persone che incontro cancerogene impronte per bambini sfortunati oppure poltiglia che perde esistenza dopo essere passata dal forno. I migliori sono quelli buoni, quelli perfetti mangiati nella pancia e non se ne vanno più.
"O Pamela, questo è il bene dell'essere dimezzato:il capire d'ogni persona e cosa al mondo la pena che ognuno e ognuna ha per la propria incompletezza. Io ero intero e non capivo, e mi muovevo sordo e incomunicabile tra i dolori e le ferite seminati dovunque, là dove meno da intero uno osa credere. Non io solo, Pamela, sono un essere spaccato e divelto, ma tu pure e tutti. Ecco ora io ho una fraternità che prima, da intero, non conoscevo: quella con tutte le mutilazioni e le mancanze del mondo. Se verrai con me, Pamela, imparerai a soffrire dei mali di ciascuno e a curare i tuoi curando i loro."
I.Calvino-Il visconte dimezzato
sabato 28 agosto 2010
martedì 24 agosto 2010
venerdì 13 agosto 2010
Around my neck
Il collo gira a destra e a sinistra come la disneyana regina di cuori sul set di Labyrinth occhi come zeppi garages sul mondo con la catena flessibile abbassata il dito che cerca l'altro nella ferita brucia.
I bambini imparano a chiamare le cose col nome giusto e il soffito raffaelita non svela e si apre come un piumino grigio antipolvere infilato tra le gambe le braccia diventano attrezzi fuori moda per cambiare le ruote alla ritmo blu ti alzo e sono dentro non mi servono inviti.
Chi non ha bisogno di scarpe conosce a memoria gli antigeni della strada ha paura ma possiede le istruzioni per ballare il limbo sotto il traguardo degli altri.
Quello della paura.
E' un limbo fantasma su una nave vestita a festa per traghettarti al posto di Caronte.
Abbiamo tutti il diritto di invecchiare. E di portare camicie a fiori. Con i capelli lunghi.
Desdemona costruisce casette con le dita per Dalia, alcune rotonde altre triangolari. Lo fa col braccio sinistro, col destro sarebbe troppo facile.
Dalia piccola dama color vaniglia dorme tra le pieghe della gonna di Desdemona.
Desdemona ha una casa in mezzo al bosco che non scappa mai: non sa se tornarci, rimanerci o dimenticarla.
Dorian la prende per mano solo nei sogni del mattino, prima non si fa vedere: è in avanscoperta.
giovedì 12 agosto 2010
Altro che Mr. Big
D:Guarda, tesoro! Fantastica quella borsa azzurra!
D:Sembra una Kelly De Paja!
Lui sa contestualizzare i seguenti sostantivi:
Kelly
Birkin
Clutch
Pochette
Shopper
Altro che Mr. Big.
giovedì 29 luglio 2010
Ridi di più Piangi di più
Dalia è valchiria affamata su rena color pece. La scarpetta bianca che le opprime il piede è Penelope in attesa di Ulisse. Nero su Bianco. Bianco su Nero.
Desdemona ha una parrucca rossa e sandali marroni. Le sue braccia terminano al polso, si guarda le mani: istruite, ma inutili.
"Passi lunghi e ben distesi.
Mai farsi spaventare dai fantasmi del passato.
Lei è come tutte le altre."
"E la serranda si riempì di graffiti e scritte fatte dalla teppa del quartiere.
Una diceva: RIDI DI PIU', PIANGI DI PIU'. Teppa stronza e filosofa. Mica posso piangere e ridere in mezzo alla strada, la gente vuol parlare.
E se nessuno ti parla, allora ti tocca pensare. E io non facevo altro, allora. Pensavo tanto che mi faceva male la gola, perché è lì che si fermano le tristezze.
Pensavo che ero solo."
S.Benni-La grammatica di Dio
"Quando la morte mi chiamerà
nessuno al mondo si accorgerà
che un uomo è morto senza parlare
senza sapere la verità,
che un uomo è morto senza pregare
fuggendo il peso della pietà.
Cari fratelli dell'altra sponda
cantammo in coro giù sulla terra
amammo in cento l'identica donna,
partimmo in mille per la stessa guerra.
Questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli,
questo ricordo non vi consoli
quando si muore si muore soli."
F.De André-Il testamento
mercoledì 16 giugno 2010
No Rain
Mi piace sentire il rumore dei piatti che stanno per posarsi sul tavolo per la cena. Mi ricorda estate, mondiali, anguria e genitori.
Tutte quelle notti. Pietrificata. Immobile nello spazio e nel tempo. Non esistente e quindi non sofferente.
Oggi ho visto una pin-up con i baffi e una Carrie in Birkenstock.
domenica 13 giugno 2010
Più
Ad un bambino di 2 anni può bastare una sola parola per indicare qualcosa che è scomparso: PIU'. E tutti capiscono. E applaudono. E sorridono. Perché quella è la loro più grande paura.
giovedì 20 maggio 2010
Skin
martedì 11 maggio 2010
Geschwindigkeit
venerdì 7 maggio 2010
Protezione
giovedì 29 aprile 2010
Fake
martedì 20 aprile 2010
Pensare fa male
domenica 4 aprile 2010
Madeleine 1
martedì 30 marzo 2010
Vanità di vanità
mercoledì 24 marzo 2010
Wuthering Heights
venerdì 19 marzo 2010
Aiuto
mercoledì 17 marzo 2010
Luna
Due porte si aprono contemporaneamente, la luce esce e due vecchi entrano. Simmetria perfetta di una vita delicatamente parallela all'altra, come un ciuffo di lentiggini che non puoi toccare su di un giovane viso, la bianca speranza che la nave ti aspetti e non ti lasci solo, sul molo, ad attendere.
Notre-Dame non è poi così buia.
Incorniciata di verde. La luna dico. Acqua sotto e verde sopra. Per caso ti coglie la neve dorata del sonno e a nulla serve l'acidità bluastra della notte rivoltante. Tutto sembra, niente si svela. Non puoi guidarla perchè la sua mano e la tua sono diventate due forti dita nodose e fragili come l'odore familiare di una stanza nascosta.
Vorrei solo fosse un'aquila sulla mia fossa personale.
La luna già pronta sulle mie labbra ha dichiarato di averti perdonato, ma io non sono con te, né con lei.
La resa tranquilla giova ai cuori deboli. La notte arrabbiata è ospite scomoda degli abitanti stanchi di combattere.
No.
Inseguila, forse la puoi salvare.
No, fa paura.
Fa sempre paura.
Vorrei fosse così.
Sembra. Non è.
martedì 16 marzo 2010
Fetta-Fingers
martedì 9 marzo 2010
DD
giovedì 4 marzo 2010
La Grande Meringa
martedì 2 marzo 2010
Pinocchio che paura
sabato 27 febbraio 2010
Falena
Desdemona è una remota pronipote della coerenza, sbatte continuamente la testa contro il vetro nella speranza che ritorni specchio.
Distesa sul letto diventa aquila reale, airone, anatra, pettirosso e poi falena, mosca, zanzara e poi di nuovo aquila.
Vola indietro, verso la coda del gracchiante mondo dei medici in fasce, tentativo straniante di creare arrugginiti dissapori vecchio stampo su sistemi prodotti per fallire per portare all'incoronazione beffarda del più meritevole zerbino della magione, sciocchezze d'anarchico il gioco del chirurgo di cuori, non ci si prende gioco del mozzo anche se il ponte è ogni giorno più fetido, altra fonte ha la sua piccola vita, le sue rigide dita corte hanno fili sottili tesi verso il basso.
Fortuna nuova scivolare nella tagliola.
venerdì 26 febbraio 2010
Mille splendidi soli
Non devo pregare. Non vengo bastonata se non prego.
Posso cantare.
Posso danzare.
Posso giocare a carte, giocare a scacchi, giocare d'azzardo e far volare gli aquiloni.
Posso scrivere libri, guardare film e dipingere.
Posso tenere in casa dei parrocchetti.
Se rubo, non mi viene tagliata la mano al polso. Se torno a rubare non mi viene tagliato il piede.
Non devo stare dentro casa a qualsiasi ora del giorno. Posso vagare oziosamente per le strade. Se esco non devo essere accompagnata da un parente di sesso maschile. Se vengo sorpresa da sola per la strada non vengo bastonata e rispedita a casa.
Posso mostrare il volto in ogni circostanza.
Posso usare cosmetici.
Posso usare gioielli.
Posso indossare abiti attraenti.
Posso parlare liberamente.
Posso guardare gli uomini negli occhi.
Posso ridere in pubblico.
Posso dipingere le unghie.
Posso frequentare la scuola.
Posso lavorare.
Posso rendermi colpevole di adulterio.
(K.Hosseini-Mille splendidi soli)
martedì 23 febbraio 2010
Viali
domenica 21 febbraio 2010
Otto Pantofole Horror
giovedì 18 febbraio 2010
Panini
Desdemona è gambe ciondolanti su mattoni terracotta, Re Taffeta ingordo le inzuppa le caviglie con languide promesse di serate luccicanti, piccole gomme da masticare fantasia di coloranti le tengono compagnia.
Le facce della mia vita sono figurine Panini. Gli album hanno sempre lo stesso odore.
-Posso darti Dorian in cambio di Seneca.
-Dorian ce l'ho triplo. Seneca te lo lascio, ma voglio Dalia.
-Affare fatto.
Desdemona riconta le gomme sulla gonna: 1,2..20..50...
Cazzo! Ne manca una. Pegno appiccicoso per finire la collezione.
A volte un bambino può confondere frasi di esercitazione sui verbi intransitivi e diario segreto.
Non puoi correggere ciò che provano.
“Quando i bambini crescono e diventano adulti, capiscono subito che quello che gli avevano detto da bambini non è vero, eppure riciclano ai loro figli l'antica bugia. E cioè che tutti vogliono consegnare ai bambini un mondo migliore, è un passaparola che dura da secoli, e il risultato è questa Terra, questa vescichetta d'odio.”
S.Benni-Margherita Dolcevita
martedì 16 febbraio 2010
Tatoos
mercoledì 10 febbraio 2010
Parsifal
Un po' di tempo fa una ragazza dai capelli lunghi ha letto le carte a Desdemona.
Desdemona si spaventa facilmente, Dorian cerca di leggere i tarocchi tutti i giorni, ma non sempre ci riesce.
Desdemona disegna il suo corpo la domenica mattina e rimane in apnea tutta la giornata.
-Quando mi sveglierò?
-Non sei mai nata.
La penna di Desdemona è languido fosforo iridescente con inchiostro che non dimentica i passi che fino ad ora ha ricamato sulla carta. Desdemona non ama le ore vuote, il sabato cuce. Collage dalla copertina rigida che ospita bellicosi incontri tra stilografiche e tasti, pennini e penne a sfera. Denso muco come inchiostro per lamentele da bambino.
Le mani ruvide sulle spalle e lo sguardo sul giardino:
-Ho sognato così a lungo un posticino comodo davanti alla finestra.
-Taci.
-Ciao Dorian.
-Sono qui solo per farti tacere. Quando mi ascolterai ti lascerò in pace. Immediatamente.
-Festa anni '40 in equilibrio sul ponte di Brooklyn tiene Paris Hilton lontana dal Guggenheim Museum.
-Sonora scrollata di zucchero a velo dalle spalle di Abraham Lincoln sul talamo della gloria di Odisseo.
-Argonauta! Vattene!
-Salamandra in festa sguazzante in cognac scadente.
Desdemona vorrebbe un enorme cucchiaio che le scavasse il petto per afflosciarsi nello specchio come un tritone catturato sognando un futuro da ape operaia.
“La forza di Parsifal è d'essere così nuovo al mondo e così occupato dal fatto d'essere al mondo che non gli viene mai in mente di far domande su ciò che vede. Eppure basterebbe una sua domanda, una prima domanda che scateni la domanda di tutto ciò che al mondo non ha mai domandato nulla, ed ecco il deposito dei secoli aggrumato in fondo ai vasi degli scavi si scioglie, le ere schiacciate tra gli strati tellurici riprendono a scorrere, il futuro recupera il passato, il polline delle stagioni d'abbondanza sepolto da millenni nelle torbiere riprende a volare, s'alza sulla polvere degli anni di siccità...”
I.Calvino-Il castello dei destini incrociati
mercoledì 3 febbraio 2010
B movie
Tutti i giorni sulle scale della scuola vedo un bambino. Sembra davvero Bastian de La Storia Infinita.
A Mia piace:
mordicchiare piano piano una scaglietta di grana
divorare il più velocemente possibile una scatoletta di tonno
assaporare una fettina di prosciutto crudo
A Mia inoltre piace:
essere accarezzata contemporaneamente sulla fronte, sotto il mento e davanti alle orecchie
passare ore davanti alla finestra
dormire sotto la luce di un'abat-jour
A Desdemona piace:
il rumore delle scarpe sui sassolini nei film
correre da sola
chiudere tutte le lettere tonde scrivendo
bere cose bollenti
A Desdemona inoltre piace:
riempire con la spazzatura il sacchetto vuoto per poi cambiarlo e ricominciare
seguire perfettamente la circonferenza del cestino sistemando il sacchetto della spazzatura
finire penne e pennarelli per poi poterli buttare
guardare l'oblò della lavatrice durante la centrifuga e veder uscire l'acqua sporca dal tubo
avere lo stomaco pieno
A Mia non piace:
essere toccata da mani troppo profumate
essere spostata controvoglia
non poter salire sul tavolo
A Desdemona non piace:
essere toccata mentre piange
non riuscire a sentire gli odori per il raffreddore
ammettere di aver sbagliato
il lenzuolo che esce dal materasso
avere lo stomaco pieno
"I soldi si trasformano a seconda delle mani che li accolgono, pensai. In certe mani diventano mattoni, in altre farfalle."
S.Benni-Saltatempo
martedì 2 febbraio 2010
Shoes blues
La mia seconda vita è la cronaca di una morte annunciata dal trucco sbavato di una ballerina di quinta fila. Matita profumata impronta digitale di una mamma frettolosa, carezza di lustrini.
Invecchiare è un privilegio di pochi.
Lavoro per pagare l'università che non posso frequentare perchè lavoro. Per pagarla.
Quando c'è troppo blues le mie labbra si arricciano e protendono in avanti come se dovessi mandare un bacio al mio futuro marito che si sta imbarcando ma so che tornerà perchè ho un anello al dito e suo figlio nella pancia come se avessi appena trovato il lavoro che mi salverà il culo perchè sono bella ma soprattutto non ho paura di nulla per cui fareste meglio a tenere giù le mani voi lì sotto io mostro voi sbavate come se fosse l'unico modo per intimare ai miei pensieri di smetterla di sfondarmi i timpani tanto non vi sento tanto non vi sento tanto non vi sento.
Eccomi qua
sono venuto a vedere
lo strano effetto che fa
la mia faccia nei vostri occhi
e quanta gente ci sta
e se stasera si alza una lira
per questa voce che dovrebbe arrivare
fino all'ultima fila
oltre al buio che c'è
e al silenzio che lentamente si fa
e alla luce che taglia il mio viso
improvvisamente eccomi qua
siamo l'amante e la sposa
arrivati fin qua
l'attore e la sciantosa
e siamo pronti a qualsiasi cosa
pur di stare qua
siamo il padre e la figlia
finalmente qua
siamo una grande famiglia
abbiam lasciato soltanto un momento
la nostra valigia di là
nel camerino già vecchio
tra un lavandino ed un secchio
tra un manifesto e lo specchio
tra un manifesto e lo specchio
Eccoci qua
siamo venuti per poco
perché per poco si va
e il sipario è calato già
su questa vita che tanto pulita non è
e ricorda il colore di certe lenzuola
di certi hotel
che il nostro nome ce l'hanno già
e ormai nemmeno ti chiedono più
il documento d'identità
e allora eccoci, siamo qua
siamo venuti per niente
perché per niente si va
e c'inchiniamo ripetutamente
e ringraziamo infinitamente…
Eccoci qua
siamo il padre e la figlia
capitati fin qua
siamo una grande famiglia
abbiam lasciato soltanto un momento
la nostra vita di là
nel camerino già vecchio
tra un lavandino ed un secchio
tra un manifesto e lo specchio
tra un manifesto e lo specchio
F.De Gregori
La valigia dell'attore
lunedì 1 febbraio 2010
Cara D
Cara D,
è davvero tanto tanto tempo che non parliamo. So che sei sempre molto impegnata per cui cercherò di non dilungarmi troppo.
Come stai?
A volte metto la mia giornata in pausa per pensare un po' a te: cerco d'immaginare che cosa fai, con chi prendi l'autobus, quale borsa nuova ti hanno regalato, da che parte s'increspano le tue labbra quando sei preoccupata.
Io sto abbastanza bene, ogni tanto penso che mi sarebbe piaciuto lasciare queste strane campagne. Il lavoro procede a gonfie vele, anche se ho avuto colleghe migliori . Perchè si tenta sempre di fingere di volersi bene? Perchè simulare amicizie che non hanno mai avuto speranza di nascere?
Tu? L'università come procede? Non vedo l'ora di venire alla tua laurea, riesci a dirmi quanto manca? Spero davvero poco, non ce la faccio più!
A pensarci bene ho davvero bisogno di andarmene per qualche giorno.
Mi manchi.
Sai qual è la verità? Ieri ho rovistato nell'armadio in cantina e non puoi immaginare che cosa ho trovato: ti ricordi quella foto a Milano? I miei sogni devono essere rimasti su quella panchina perchè tutto è così diverso da come me lo aspettavo.
Gli occhi di Desdemona si sono chiusi sui gradini della stazione. Maleodorante inaspettato bruciore, tachicardico storpiato sorriso, sordo torpore adolescenziale.
-Salvami Dorian, perchè hai voluto riportarmi qui?
-Non sono stato io. Non è colpa mia.
-Portami soltanto via di qui.
-Non è colpa tua.
venerdì 29 gennaio 2010
Day
Etilico nauseabondo risveglio, parole amare impastate, frantumate, lubrificate dalla saliva della mia memoria. Fratture dal sapore pungente, dentatura armata di buona volontà addestrata al ghiaccio e al vetro. Rompo e mastico. Rompo e mastico. Ma di ingoiare non se ne parla. Non è sicuro, in quella gola può finire di tutto.
É mia e la proteggo.
Ho parlato con una donna fragile sorseggiando tisana ai frutti di bosco e ho avuto voglia di ascoltarla.
Ho fatto scorrere i miei sorrisi sotto i portici. Senza motivo.
Ho una coperta di libri usati e mi sento al sicuro.
mercoledì 27 gennaio 2010
Tempo
Oggi con una telefonata sono un po' cresciuta, credo 4 o 5 nanometri verso me stessa. Praticamente mi sono ingozzata di plutonio, ho raggiunto le mie 88 miglia orarie e ZAC! Sono atterrata sulle mie Nike rigorosamente made in Vietnam e mi sono fatta un giro nel 1955.
Non sono mai stata in un aeroporto, ma sono stata nel 1955. E anche più in là. Di Corsa.
Desdemona ha sognato di mettersi le scarpe della sua migliore amica, Dalia. Dalia ha un posticino tutto per sé nella vita di Desdemona, lassù, sopra le coperte, tra l'angolo destro del cuscino e il bordo spiegazzato del lenzuolo.
Ho sognato Luna-Park di vetro, ci sono stati giorni in cui ti ho odiato.
martedì 26 gennaio 2010
Lullaby
Romantico nipposwing nevoso e intirizzito, annuendo Desdemona cerca il mignolo di Dorian delicata invasione postnatalizia la sua opulenta risata.
-Rischiarami se riesci. Vedo attraverso le tue dita. Perchè non vuoi che sia come te?
-Non posso, non dipende da me.
Desdemona non ha mai avuto delle scarpe, le sue caviglie sono robuste e le dita agili, il piede il mantello di un piccolo albero insolente. Desdemona corre e cammina Dorian. Dorian conta le proprio scarpe tre volte al giorno, lullaby perfetta l'ultima della sera.
I nodded my head, as I layed on the bed
He said “ If I show you the roses will you follow? “
N.Cave-Where the wild roses grow
lunedì 25 gennaio 2010
Lacrima Facile
Con obsoleto comunistoide infantil disprezzo mi sollevo al di sopra della presunta folla e derido, mi Incazzo, sputo ingiurie. Sulla Polizia. Poche telefonate dopo, molto anonime-poco maniache, mi ritrovo a chiedere aiuto all'unico poliziotto che conosco. Sonounammerda.
Non riuscivo a guardare le immagini del terremoto in Abruzzo. Evito tutti i telegiornali, i servizi attirapena non li reggo. Neanche un po'. Eppoi, sinceramente? Mi veniva da piangere. Certo, inondo fazzoletti per Via col Vento ( quando Diletta muore proprio non mi trattengo ) come per qualsiasi sportivo italiano che vinca una medaglia, per drogati miliardari che perdono Il Mondiale per un soffio, su Ammaniti come su Dostoevskij, su Stephen King come su Hosseini, per un esame andato bene, per uno andato malissimo, per uno non iniziato, per un bambino che m'insulta e per uno che mi abbraccia. Sì, zero Resistenza. Insomma, era l'ennesimo stimolo per la mia palpebra stanca e, anche se incapace di vergognarmi delle mie lacrime, piangere non mi diverte. Tiè. Poi Haiti. Una congiura per saccottini ripieni di sale come me. Invece Il Nulla. O meglio: molto meno. Non era Italia. Non erano bianchi. Erano lontani, davvero tanto tanto lontani. Sonounammerda2.
“ Sai cos'è un amico? Uno che non ti vede come un rosario su cui sgranare le proprie assoluzioni, ma come qualcosa di complicato e doloroso che cammina insieme a te, qualcosa che non capisci mai fino in fondo e che ti invade. “
S. Benni-Achille piè veloce